Il mio nome è Valerio Cuccaroni. Sono nato il 21 dicembre del 1977 a Chiaravalle, in provincia di Ancona.

Abilitato nel 2007 alla Scuola di Specializzazione nell’Insegnamento Superiore dell’Università degli Studi di Bologna, sono professore di ruolo in Materie letterarie dal 2013. Nel 2001 ho conseguito la laurea in Filologia moderna alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, con una tesi dal titolo Un poeta neovolgare (relatore: Prof. Guido Guglielmi, correlatore: Prof. Alberto Bertoni), vincitrice del Premio Eugenio Montale per Tesi di Laurea 2002. La tesi è stata pubblicata nel 2007 da fucinemute.it. Dopo la laurea, ho svolto una ricerca di dottorato in Italianistica, in co-tutela con l’Università di Bologna (direttrice di ricerca: Prof.ssa Niva Lorenzini) e l’Université de Paris IV-Sorbonne (direttore di ricerca: Prof. François Livi), con una tesi intitolata La scrittura della follia nella narrativa italiana (1960-1980): i romanzi di Paolo Volponi tra scrittura della nevrosi e sperimentazione. Insegno lettere al liceo scientifico “G. Galilei” di Ancona, dove mi diplomai nel 1996. Dal 2023 sono cultore della materia all’università degli studi “Carlo Bò” di Urbino, dove collaboro con il prof. Salvatore Ritrovato.

Come giornalista, mi sono formato, tra gli anni Novanta e Duemila, nelle redazioni del giornale d’Istituto «Eppur si muove» (dal 1988 voce degli studenti del liceo scientifico “G. Galilei” di Ancona, tuttora in attività), dei periodici indipendenti «Urlo» (Ancona) e «Zero in condotta» (Bologna), per passare, nel 2002, a collaborare con la redazione anconetana del quotidiano «Il Messaggero» (fino al 2005) e approdare nel 2011 in quella del quotidiano «Il Resto del Carlino», con cui tuttora collaboro. Nel 2002-2003, durante il biennio passato a Parigi, ho lavorato come stagista al Museo del Louvre (Ufficio Conferenze e Convegni in Storia dell’Arte e Archeologia dell’Auditorium) e nella redazione del mensile internazionale «Le Monde Diplomatique», con cui continuo a collaborare come traduttore per l’edizione italiana. Dal 2023 collaboro con il quotidiano «Domani».

Come attivista, nel 2000, insieme a Marco Benedettelli, Francesca Blesio, Mattia Cavagna, Carlo Di Cicco, Andrea Livini, Andrea Maiello, Francesco Manetto, Yahis Martari, ho fondato a Bologna la rivista «Argo» – per cui sono stato caporedattore, direttore responsabile, ho curato l’omonima collana editoriale per le edizioni Cattedrale (2010-2013), Gwynplaine (2014-2018) – e nel 2003, con Natalia Paci e Flavio Raccichini, ho fondato l’Associazione Nie Wiem di Ancona, per cui mi sono occupato, prevalentemente, di comunicazione, ma anche di coordinamento delle attività, dai laboratori di scrittura “La parola che cura” alle rassegne culturali, come i Festival di Poesia La punta della lingua (di cui sono co-direttore artistico, assieme al poeta Luigi Socci), e del cinema Corto Dorico (di cui sono stato responsabile della comunicazione). Dal 2019 Nie Wiem è diventata una casa editrice indipendente con il marchio Argolibri, di cui sono editore, in quanto presidente dell’organizzazione.

Come critico letterario, collaboro con la rivista «Poesia» (ed. Crocetti) e sono stato redattore della rivista «Prisma» (ed. FrancoAngeli). Ho pubblicato articoli e saggi in varie miscellanee, riviste e lit-blog, ho curato, con M. Cohen, G. Nava, R. Renzi, C. Sinicco, l’antologia di poesia italiana in dialetto e in altre minoritarie L’Italia a pezzi (Gwynplaine, 2014) e la raccolta di saggi di Guido Guglielmi, Critica del nonostante (Pendragon, 2016).

Mi dedico ai rovesciamenti. Sul tatami, da quando ho cinque anni e mezzo, pratico judo (con discontinuità negli ultimi tempi, a causa degli impegni lavorativi, familiari, associativi). A scuola, quando gli allievi e le allieve sono pronte, dal 2014 capovolgo la classe. Nella società, dalla fine degli anni Novanta, prima a Bologna poi ad Ancona, sperimento l’occupazione poetica dello spazio (ops). Ho organizzato la mia prima ops al Parco Villabeer di Ancona, nel 1999, in collaborazione con la III Circoscrizione del Comune: era una rassegna di musica e poesia, aperta a tutta la cittadinanza e gratuita, s’intitolava L’alloro nel bosco. Per quell’occasione invitai, fra le altre, una poet(ess)a, allora ventenne, di nome Natalia Paci, come me allieva della scrittrice Maria Grazia Maiorino. Grazie all’entusiasmo e all’amore per la poesia, che ci accomunava, con Natalia abbiamo organizzato la seconda edizione della rassegna L’alloro nel bosco, aggiungendo la danza alla poesia e alla musica. Nel 2003 abbiamo creato l’Associazione Nie Wiem. Nel 2007 con Nie Wiem e un gruppo di associazioni, fra cui Arci Ancona e altre, abbiamo fondato, all’ex Mattatoio comunale, la Casa delle Culture, di cui sono stato portavoce dal 2011 al 2014. A Bologna, nel 1999, era già nato il collettivo Argo, con la sua prima ops, organizzata all’Università di Bologna: un Convegno su Musica e Poesia, i cui Atti pubblicammo nel primo numero di «Argo», consultabile nel sito www.argonline.it, in cui si possono trovare gli arretrati, gli inediti e l’elenco di tutte le iniziative svolte finora, tra cineforum, incontri con gli autori, spettacoli interattivi e cacce al tesoro. Nel 2008 Argo è diventata proprietà di Nie Wiem. Dall’esperienza della rivista e della collana Argo nel 2019 è nato Argolibri.

Con Natalia Paci ci siamo sposati nel 2007 e nel 2010 abbiamo generato Lucio. Abbiamo viaggiato e abbiamo composto versi a quattro mani per i poemi del collettivo Noi Rebeldìa, We are winning (ed. CFR, 2012) e L’ora zero (ed. CFR, 2014), entrambi a cura di Nino Contiliano, il quale in precedenza mi aveva già coinvolto nel poema collettivo Elmotell blues, scritto con lui, Gino De Vita, Guglielmo Lentini, Francesco Muzzioli ed Emilio Piccolo, con i disegni di Giacomo Cuttone (ed. Navarra, 2007). Nel 2022 ho pubblicato, dopo una serie di esperimenti collettivi, il mio primo libro di poesia, Lucida tela (Transeuropa).

Chi ama la cultura si ama.

e-mail: rovesciamenti@gmail.com

2 commenti
  1. ester ha detto:

    buona sera .Mi piacerebbe poter visionare una tua progettazione di letteraura per la cl.5 o 4

    • Non ho condiviso finora le mie programmazioni di letteratura per la quarta e la quinta, perché non avevo ancora maturato l’esperienza necessaria per poterle personalizzare. Lo farò quest’anno.

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