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VIta attiva-contemplativa

Per la 4^ BT, ma anche per tutte quelle e per tutti quelli che si interessano di Umanità

Riporto qui i testi* di Coluccio Salutati (Stignano Buggiano PT, 1331 – Firenze, 1406) e Leonardo Bruni (Arezzo, 1370 – Firenze, 1444), in cui questi campioni del cosiddetto Umanesimo civile fornirono, l’uno, un elogio della vita attiva e, l’altro, il ritratto di uno degli esempi più alti di questo tipo di vita, ovvero Dante Alighieri.

Qui riporto il testo antitetico di Cristoforo Landino (Firenze, 1424-1498), artefice della diffusione delle idee di Platone e Aristotele nell’ambiente fiorentino. Il testo è tratto da un dialogo intitolato Disputationes camaldulenses (Le discussioni di Camaldoli), sull’esempio delle Tuscolanae disputationes di Cicerone.

Infine, qui riporto i testi di Giannozzo Manetti e di Pico della Mirandola, che rappresentano i due poli estremi dell’elogio della vita terrena, compiuto dagli intellettuali dell’Umanesimo-RInascimento: l’uno, quello di Manetti, esalta il corpo, contro la concezione medioevale di rifiuto della vita terrena; l’altro, in linea con la concezione platonica dominante nel Quattro-Cinquecento, esalta la creazione dell’Uomo, in quanto «contemplatore dell’universo», a opera di «Dio creatore». Il pdf con i testi citati contiene anche una scheda sul Platonismo.

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