Cos’è la punteggiatura? A cosa serve? Come si usa?
Prendiamo la definizione che ne dà Luca Cignetti nell’Enciclopedia dell’Italiano (2° volume, Treccani, 2011).
«La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura e rendere più chiaro il significato complessivo del testo.»
Le virgole, i punti e virgola, i punti, ecc. sono quindi segni, come le lettere dell’alfabeto. Segni che servono a segnalare qualcosa.
Cosa significa che sono convenzionali?
I segni della punteggiatura, come le lettere, segnalano qualcosa per convenzione, cioè per un patto fra chi scrive e legge.
La virgola, per esempio, in latino non esisteva. Per segnalare un nesso tra la sezione minore del discorso e le altre si usava un punto di un certo tipo, detto in latino subdistinctio.
A cosa servono?
- Servono a segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase
- Servono a segnalare pause della lettura.
- Servono a rendere più chiaro il significato complessivo del testo.
Assumendo questo semplice schema, il punto fermo serve a indicare:
- il cambio di argomento tra un periodo e l’altro.
- una pausa forte nella lettura.
- il diverso significato dei vari periodi in cui è strutturato il testo.
Il punto e virgola serve a indicare:
- il cambio di forma tra un periodo e l’altro, ma non di contenuto;
- una pausa intermedia tra la virgola e il punto fermo;
- gruppi di parole con significato simile in un elenco.
CONTINUA…