Il big bang dei partiti di massa
Dall’avvento della Repubblica nel 1946 agli anni Ottanta, i cittadini italiani hanno partecipato in massa alla vita politica, frequentando i partiti e sostenendoli. La Democrazia Cristiana (DC), il Partito Socialista Italiano (PSI) e il Partito Comunista Italiano (PCI) da soli rappresentavano circa l’80% degli elettori. All’inizio degli anni Novanta, però, questi grandi partiti di massa sono andati in crisi.
La DC e il PSI sono stati colpiti nel 1992 da Mani pulite, la grande inchiesta giudiziaria sul sistema di corruzione chiamato Tangentopoli, per cui si è scoperto che per anni grandi imprenditori avevano corrotto grandi uomini politici per avere favori personali. Il PCI si è sciolto nel 1991, in seguito alla caduta del muro di Berlino nel 1989 e alla fine dell’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (Urss).
I partiti che dominano oggi la scena politica italiana sono il risultato delle spaccature avvenute all’interno dei grandi partiti.
La galassia dei partiti e partitini di oggi
Centro
La DC si è scissa nel 1994 i Partito Popolare Italiano (PPI), che si è unito alle forze di Centro Sinistra, e Centro Cristiano Democratico (CCD), che si è unito alle forze di Centro Destra. Nel 2002 il PPI, assieme ad altri partiti minori, dà vita alla Margherita.