La poesia social: una proposta per la scuola
di Valerio Cuccaroni
La poesia può essere studiata seguendo il canone storico dei grandi autori, come si fa generalmente al triennio degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado e all’università, oppure per argomento, come si fa negli ordini inferiori di istruzione. I docenti del triennio e dell’università seguono un canone di opere, che “sono in programma”, mentre, nei precedenti cicli, si studiano le caratteristiche di base della poesia, poi si analizzano singole opere, che vengono suddivise per argomento, privilegiando la poesia “di genere”, che sembra più accessibile: la poesia per l’infanzia, la poesia comica e la canzone d’autore. Altri generi, tuttavia, non hanno ancora trovato cittadinanza nei programmi, sebbene siano ancora più accessibili ai contemporanei: la poesia elettronica, la videopoesia e la poesia ad alta voce (spoken word, slam poetry), fra gli altri.
Affrontare lo studio della poesia per generi non significa studiare qualsiasi opera, purché riconducibile a un genere. Si è comunque obbligati a selezionare le opere più significative, ma occorre farlo per ogni genere. Come per le “quote rosa” in politica. È una scelta di politica culturale, in effetti. La scelta estetica è implicita e irrinunciabile. Read More