archivio

Poesia

Abbiamo iniziato, con la classe 2E del Liceo Statale Scientifico “G. Galilei” di Ancona, lo studio di quel genere letterario che è chiamato poesia. E quale miglior modo poteva esserci, per iniziare a studiarlo, se non comporre un cadavere squisito?

Eccovi dunque la poesia collettiva, composta, un verso ciascuno, all’oscuro gli uni delle altre, dai miei allievi e dalle mie allieve, mentre illustravo il percorso che ci condurrà alla scoperta del linguaggio poetico.

Read More

Pubblicità

VI

Sciorinati giorni dispersi,
Cenci all’aria insaziabile:
Prementi ore senza uscita,
Fanghiglia d’acqua sorgiva:
Torpor d’àttimi lascivi
Fra lo spirito e il senso;
Forsennato voler che a libertà
Si lancia e ricade,
Inseguita locusta tra sterpi;
E superbo disprezzo
E fatica e rimorso e vano intendere:
E rigirìo sul luogo come cane,
Per invilire poi, fuggendo il lezzo,
La verità lontano in pigro scorno;
E ritorno, uguale ritorno
Dell’indifferente vita,
Mentr’echeggia la via
Consueti fragori e nelle corti
S’amplian faccende in conosciute voci,
E bello intorno il mondo, par dileggio
All’inarrivabile gloria
Al piacer che non so,
E immemore di me epico arméggio
Verso conquiste ch’io non griderò.
Oh per l’umano divenir possente
Certezza ineluttabile del vero,
Ordisci, ordisci de’ tuoi fili il panno
Che saldamente nel tessuto è storia
E nel disegno eternamente è Dio:
Ma così, cieco e ignavo,
Tra morte e morte vil ritmo fuggente,
Anch’io t’avrò fatto; anch’io.

Clemente Rèbora, Frammenti lirici [1913], VI (in Id., Le poesie, Scheiwiller-Garzanti, Milano 1994)

Read More

Il poeta Umberto Piersanti ha realizzato, tra il 1969 e 1988, una serie di opere in cui ha cercato di fondere linguaggio poetico e linguaggio cinematografico, dal film L’età breve (1969), controcanto sentimentale alle opere cinematografiche del neorealismo e di Pier Paolo Pasolini, ai tre film-poemi Sulle Cesane (1982), Un’altra estate (1988) e Ritorno d’Autunno (1988), che ho analizzato nel saggio Videopoesia pubblicato sulla rivista Avanguardia, n. 77, 2022. Cosa sia un film-poema è spiegato nel video che apre questo post e che ho caricato nel canale YouTube di MultiVerso – Mediateca di Poesia Contemporanea di Recanati, da me coordinata.

Read More

Ad aprile pubblicheremo per la prima volta in Italia un libro di Liz Lochhead, grande autrice che ha inaugurato una nuova stagione della poesia scozzese.

Il valore della Lochhead è stato riconosciuto, fra gli altri, da Carol Ann Duffy, una delle più illustri poetesse europee. Sua è la prefazione al libro di Lochhead che pubblicheremo per Argolibri.

Una scelta si può acquistare in prevendita sul sito di Argo per aiutarci a sostenere le spese di stampa.

Con questo libro inauguriamo una nuova collana di Argolibri, Chimere, che sarà dedicata alla poesia straniera e che curerò con Lello Voce.

Sto preparando una lezione su Guido Cavalcanti. Dopo la consultazione del manuale (Baldi) e un doveroso ripasso della sezione a lui dedicata nei Poeti del Duecento di Contini, sono andato alla ricerca di una versione musicata della ballata Perch’i’ no spero di tornar giammai. E ho trovato questa musicata da Stefano Palladini:

La ballata era destinata al canto, ma non riesco a liberarmi dall’opinione vulgata che poesia alta e musica abbiano divorziato sin dai tempi della Scuola siciliana. Illuminante a tal proposito questo doppio saggio a cura di Chiara Cappuccio sulla Prassi esecutiva e riflessione teorica: su alcuni indizi musicali in Petrarca e di Luca Zuliani su La musica e la poesia volgare in Petrarca.

In particolare, Zuliani analizza il trattato Summa artis rithimici vulgaris dictaminis di Antonio Da Tempo, il più vicino all’epoca e all’ambiente di Petrarca, e nota: «se si esaminano altri luoghi della Summa si trovano affermazioni meno compatibili con il divorzio fra poesia e musica. Quando tratta delle canzoni, terzo metro preso in esame dopo sonetti e ballate, Da Tempo scrive:

Read More

La poesia social: una proposta per la scuola

di Valerio Cuccaroni

La poesia può essere studiata seguendo il canone storico dei grandi autori, come si fa generalmente al triennio degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado e all’università, oppure per argomento, come si fa negli ordini inferiori di istruzione. I docenti del triennio e dell’università seguono un canone di opere, che “sono in programma”, mentre, nei precedenti cicli, si studiano le caratteristiche di base della poesia, poi si analizzano singole opere, che vengono suddivise per argomento, privilegiando la poesia “di genere”, che sembra più accessibile: la poesia per l’infanzia, la poesia comica e la canzone d’autore. Altri generi, tuttavia, non hanno ancora trovato cittadinanza nei programmi, sebbene siano ancora più accessibili ai contemporanei: la poesia elettronica, la videopoesia e la poesia ad alta voce (spoken word, slam poetry), fra gli altri.

Affrontare lo studio della poesia per generi non significa studiare qualsiasi opera, purché riconducibile a un genere. Si è comunque obbligati a selezionare le opere più significative, ma occorre farlo per ogni genere. Come per le “quote rosa” in politica. È una scelta di politica culturale, in effetti. La scelta estetica è implicita e irrinunciabile. Read More