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Educazione civica

Lezione di Letteratura italiana per Educazione civica.

Il Sessantotto è un annus mirabilis o horribilis della storia umana, a seconda dei punti di vista. Dall’Italia alla Francia, dagli Stati Uniti alla Cecosvolacchia e al resto del mondo la gioventù mondiale si ribellò, manifestando per i diritti civili e per nuovi stili di vita, liberi e anticonformistici, avviando una rivoluzione sociale, culturale e politica i cui effetti sono visibili ancora oggi. Prima del Sessantotto non sarebbe stato possibile parlare di educazione sessuale a scuola. Gli studenti non avevano il diritto di riunirsi in assemblea. Le donne non avevano il diritto all’aborto e non potevano divorziare. I lavoratori non avevano lo Statuto dei Lavoratori, che sarà una conquista del 1970, dopo anni di lotte culminate proprio nel 1968.

Trailer del film Assalto al cielo di Francesco Munzi

Nel Sessantotto i principi elaborati dai movimenti d’avanguardia, in particolare dal Dadaismo e dal Surrealismo ma anche dal Futurismo, che agli inizi del 1900 avevano contestato la società borghese, entrarono nell’immaginario di massa, grazie alle canzoni dei Doors (gruppo rock fondato nel 1965 a Venice Beach, Los Angeles)

ai fumetti di Robert Crumb (trasferitosi nel 1966 a San Francisco, epicentro del controcultura giovanile)

al film Easy Rider di Danies Hopper (1969), fra gli altri.

Le manifestazioni giovanili che nel Sessantotto esplosero in tutto il mondo erano il culmine di un movimento iniziato negli anni Cinquanta, proseguito negli anni Sessanta fino al 1964-1965, quando all’Università di Berckley, in California, si sviluppò il movimento per la libertà di parola (Free Speech Movement), che diede vita alla prima grande contestazione giovanile di massa.

In Italia, al contrario di ciò che avvenne in altri paesi, il movimento del Sessantotto non si esaurì nel 1968 ma proseguì per altri dieci anni, fino al 1978, quando l’omicidio di Aldo Moro, ad opera delle Brigate Rosse, segnò il culmine della contestazione, nella sua versione violenta, e la fine del movimento giovanile.

Come reagirono gli intellettuali italiani all’invasione di questa orda d’oro, come fu definito il movimento giovanile del decennio 1968-1977 dallo scrittore della neoavanguardia Nanni Balestrini e dal libraio Primo Moroni? Analizzeremo i casi di Italo Calvino, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini e dello stesso Nanni Balestrini.

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