Il grande romanzo europeo raggiunge uno dei suoi apici, nell’Ottocento, con Fedor Dostoevskij (Mosca 1821-Pietroburgo 1881). Con lui il realismo, che si era sviluppato con il romanzo storico di Scott e Manzoni, ironico di Gogol, sociale di Balzac, sentimentale di Bronte, fantastico di M. Shelley, naturalista di Flaubert, Zola e Verga, fra gli altri, si apre alla psicologia del profondo, cioè all’esplorazione di quella dimensione della psiche che nel Novecento freudiano sarà chiamata inconscio, e alla filosofia del male, connessa al nichilismo.
Realismo polifonico. Dostoevksij
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