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Promessi sposi

«Tutto gli appariva cambiato: ciò che altre volte stimolava più fortemente i suoi desidèri, ora non aveva più nulla di desiderabile: la passione, come un cavallo divenuto tutt’a un tratto restìo per un’ombra, non voleva più andare avanti. Pensando all’imprese avviate e non finite, in vece d’animarsi al compimento, in vece d’irritarsi degli ostacoli (ché l’ira in quel momento gli sarebbe parsa soave), sentiva una tristezza, quasi uno spavento de’ passi già fatti. Il tempo gli s’affacciò davanti voto d’ogni intento, d’ogni occupazione, d’ogni volere, pieno soltanto di memorie intollerabili; tutte l’ore somiglianti a quella che gli passava così lenta, così pesante sul capo. Si schierava nella fantasia tutti i suoi malandrini, e non trovava da comandare a nessuno di loro una cosa che gl’importasse; anzi l’idea di rivederli, di trovarsi tra loro, era un nuovo peso, un’idea di schifo e d’impiccio. E se volle trovare un’occupazione per l’indomani, un’opera fattibile, dovette pensare che all’indomani poteva lasciare in libertà quella poverina.
“La libererò, sì; appena spunta il giorno, correrò da lei, e le dirò: andate, andate. La farò accompagnare… E la promessa? e l’impegno? e don Rodrigo?… Chi è don Rodrigo?”
A guisa di chi è colto da una interrogazione inaspettata e imbarazzante d’un superiore, l’innominato pensò subito a rispondere a questa che s’era fatta lui stesso, o piuttosto quel nuovo lui, che cresciuto terribilmente a un tratto, sorgeva come a giudicare l’antico.»

Alessandro Manzoni, Promessi sposi, 1840, cap. XXI

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Leggere I promessi sposi è un obbligo ministeriale, tocca farlo, “perché lo dice il programma”. Siamo «coatti all’utenza dei Promessi sposi», come disse Edoardo Sanguineti nel suo Esame di coscienza di un lettore del Manzoni. E il romanzo che, dopo aver fatto l’Italia, ha fatto gli italiani, va letto in seconda superiore, quando non si hanno ancora né le conoscenze né le capacità per comprendere la collocazione del romanzo di Manzoni nella storia della letteratura italiana ed europea, i legami con il romanticismo e con la storia italiana del 1600 e del 1800: una delle tante assurdità del sistema scolastico italiano, assieme al saggio breve, tanto per dirne un’altra, su cui mi sono già pronunciato qui.

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Esercizio su Promessi sposi e articolo di giornale

Il Griso agisce come un investigatore o un giornalista per scoprire perché Lucia non era in casa nella “notte degli imbrogli e dei sotterfugi”: immagina che il Griso debba scrivere un articolo di cronaca in cui espone ciò che è riuscito a sapere, rispondendo alle 6 domande fondamentali: cosa è successo a chi quando dove come e perché è successo. L’articolo deve essere di 2700 caratteri spazi inclusi.

Svolgimento:

Scomparse tre persone da un paese vicino Lecco

di Griso

Nella notte fra venerdì 10 e sabato 11 novembre [del 1628] sono scomparse da un paese vicino Lecco tre persone: Agnese Mondella, la figlia Lucia e il suo fidanzato Renzo Tramaglino. Da informazioni raccolte da chi le ha accompagnate, risulta che madre e figlia si sono rifugiate in un convento di Monza, mentre l’uomo si è diretto a Milano. Ancora sconvolti per l’accaduto gli abitanti del borgo.

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