Romantico. L’origine del termine
Il Romanticismo è un movimento letterario nato alla fine del XVIII secolo, in Germania, ma alcuni dei suoi principi cardine (recupero del Medioevo, esaltazione del sentimento, in particolare della malinconia, e della natura selvaggia, ecc.) sono rintracciabili in opere e artisti inglesi e tedeschi della metà del Settecento, che, pertanto, alcuni studiosi hanno chiamato, con un termine discutibile, preromantici. Al Preromanticismo apparterrebbero, in Inghilterra, i Canti di Ossian di Macpherson, tradotti in italiano da Melchiorre Cesarotti, la poesia ciminteriale di Edward Young e Thomas Gray; in Germania, i drammi, i romanzi e le poesie scritte, fra gli altri, dai giovani Johann Wolfgang Goethe e Friedrich Schiller, membri del movimento tedesco dello Sturm und Drang.
Il termine romantico, però, ha una storia più remota. Deriva da “roman”, che nel 1100, in Francia, assumeva il significato di “romanzo cavalleresco”. Questo tipo di opera trattava temi come l’amore tra cavalieri e principesse o imprese cavalleresche per la ricerca del sacro Graal.
Nel 1600, in Gran Bretagna, il termine “romantic”, acquista un’accezione negativa, perché le opere così definite venivano considerate immaginarie, bizzarre, false e destinate a creduloni in quanto in esse era presente l’intervento del magico, su cui iniziava a cadere il discredito nel secolo della scienza.
Nel 1700 il termine “romantic” assume un significato neutrale: romantico diventa sinonimo di pittoresco e suggestivo, nella letteratura come nell’arte (basti pensare ai paesaggi solitari e selvaggi come quello dipinto nel Viandante sul mare di nebbia dal pittore romantico Caspar David Friedrich, nel secolo successivo).
Nel 1798 (lo stesso anno della pubblicazione delle Ballate liriche di Coleridge) nasce il Romanticismo in Germania con la fondazione della rivista “Athenaeum” dei fratelli Friedrich e Wilhelm Schlegel, che si avvalsero della collaborazione del poeta Novalis, autore dell’opera “Inni alla notte”. Così, tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, in Germania, si diffondono i due termini “Romantisch”, che assume l’accezione di “moderno”, e “Romantisieren”, che significa “romanticizzare” e fu usato proprio da Novalis per indicare l’operazione di rinnovamento dei poeti tedeschi.
Nel 1813 il Romanticismo si diffonde in Francia con la pubblicazione di un’opera di Madame de Staël, finalizzata a promuovere la letteratura tedesca, e infine in Italia nel 1816, dove scoppia una lotta, durata circa dieci anni, tra classicisti e romantici perché questi ultimi proposero di educare il popolo, creando una nuova letteratura libera e popolare, abbattendo il muro che i classicisti avevano eretto tra intellettuali e popolo.
Le fiabe popolari, i poemi cavallereschi medioevali, secondo i romantici tedeschi, rispecchiavano meglio dei miti classici lo spirito del popolo (folk geist, in tedesco). Il romanzo, erede della fiaba perché incentrato sul viaggio dell’eroe e dell’epica, scritto in prosa con un linguaggio medio, era il genere popolare per eccellenza.
Alessandro Manzoni è considerato uno dei massimi esponenti del Romanticismo italiano, in particolare per il suo romanzo I promessi sposi. Per approfondire, leggere qui l’articolo sul fantastico nel romanzo di Manzoni.